L’Odontoiatria Restaurativa, o meglio Conservativa, si occupa della prevenzione, della diagnosi e della terapia delle lesioni patologiche e non, che interessano i tessuti duri del dente. La patologia più comune e frequente è rappresentata dalla carie dentale.
La carie dentale è una malattia dinamica mediata dal biofilm, modulata dalla dieta, multifattoriale, non trasmissibile, che provoca una perdita minerale netta dei tessuti duri dentali. È determinato da fattori biologici, comportamentali, psicosociali e ambientali. Come conseguenza di questo processo, si sviluppa una lesione della carie. [Machiulskiene et al., 2019].
Una volta eseguita la rimozione della carie dentale, il trattamento prevede due possibilità per il recupero dell’elemento dentale, in base alla dimensione del restauro:
- La tecnica diretta, che consente al clinico di ripristinare il dente compromesso mediante l’applicazione di resine composite che permettono la realizzazione di restauri estetici e funzionali in un’unica seduta;
- La tecnica indiretta, che consente al clinico di recuperare l’elemento compromesso mediante la realizzazione di un manufatto protesico (intarsi o faccette), che necessita invece di due sedute operatorie: una di preparazione della cavità e di presa di impronta, l’altra di cementazione del restauro realizzato in laboratorio.
In entrambi le tecniche, le procedure adesive consentono un approccio minimamente invasivo (in alcuni casi additivo e quindi non invasivo) con minima preparazione degli elementi dentali.